POLITOFOBIA
LESSICO POLITICO-ELETTORALE |
Per POLITOFOBIA (da POLIS, città e FOBOS, paura) s'intende quel comportamento di rifiuto, di rigetto, di avversione della politica e dei politici in quanto tali. Questa avversione è causata da vari fattori: corruzione dilagante, favoritismi, discriminazioni a danno dei cittadini onesti, a cui si aggiungono le promesse non mantenute (in tema di politiche fiscali, rapporti con l’Unione Europea, liquidazione del MES, mantenimento dell’Euro) e la progressiva riduzione dei diritti dei cittadini (in particolare, a partire dal pacchetto Treu del 1997 è iniziato il processo di liberalizzazione dei rapporti di lavoro a danno della parte più debole e dal 2000 sono iniziati pesanti tagli ad ospedali e posti letto nella sanità pubblica). Il rigetto verso la politica si manifesta nel completo disinteresse a tutti i livelli dell'amministrazione pubblica, fino al disprezzo dell'intera classe politica. Oggigiorno, non sono pochi i cittadini che ritengono, non sempre a ragione, che i politici siano "tutti uguali". Allora qual è la soluzione: lavorare interiormente senza avere la pretesa di ottenere miglioramenti dall’esterno e la ricetta ce la dà la Costituzione all’art. 3 comma 2: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Quindi pieno sviluppo della persona significa sviluppo non solo materiale, ma anche mentale e spirituale in modo da creare una comunità veramente improntata al principio della solidarietà politica, economica e sociale come previsto dall’art. 2 della Costituzione.
Ultimo aggiornamento (Venerdì 26 Febbraio 2021 16:23)