Sistema elettorale 1994-2001
SISTEMI ELETTORALI - ITALIA |
Caratteristiche del sistema elettorale della Camera dei Deputati e del Senato applicato dal 1994 al 2001
Dal 1994 al 2001 in Italia è stata applicata, per l’elezione dei parlamentari, una variante di sistema elettorale misto a prevalenza maggioritario derivante dalla legge elettorale Mattarella dal nome del suo relatore Sergio Mattarella (attuale Presidente della Repubblica).
Caratteristiche:
1) riguardo alla struttura della votazione, per la Camera dei Deputati l’elettore poteva esprimere due voti in due schede, quindi potevano essere disgiunti. Un voto va ad un candidato nel collegio uninominale mentre il secondo viene attribuito ad una lista nella circoscrizione; non è ammesso il voto di preferenza, trattandosi di liste bloccate (da 1 a 4 candidati). Al Senato l’elettore disponeva di una sola scheda per cui il suo voto comprendeva i due livelli di assegnazione dei seggi.
2) Riguardo ai collegi e alle circoscrizioni, alla Camera dei Deputati il territorio nazionale era suddiviso in 27 circoscrizioni elettorali (compresa la Valle d’Aosta che elegge un solo deputato). Il Senato era eletto su base regionale. Nessun candidato poteva presentarsi in più di un collegio.
3) Alla Camera nel collegio uninominale ogni candidato (candidati di collegio) doveva obbligatoriamente collegarsi ad almeno una lista presente a livello circoscrizionale, mentre al Senato non c’era tale obbligo.
4) In ciascun collegio uninominale veniva eletto il candidato che otteneva il più alto numero di suffragi espressi. La conquista del seggio era determinata secondo la regola della maggioranza relativa (plurality).
Alla Camera all’interno di ciascuna circoscrizione il 75% dei seggi complessivi era assegnato a singoli candidati in altrettanti collegi uninominali, mentre il restante 25% era attribuito a liste concorrenti su base nazionale con la formula del quoziente naturale e più alti resti (Hare). Per il Senato si applicava la formula D’Hondt su base regionale. Inoltre alla Camera era presente una soglia di sbarramento del 4% a livello nazionale, non presente al Senato (anche se di fatto la soglia era più elevata in presenza di collegi di piccole dimensioni).
5) Presenza dello scorporo parziale per la Camera, totale per il Senato (vedi esempio). Lo scorporo aveva l’obiettivo di favorire quelle liste minori che non erano riuscite ad eleggere propri candidati nei collegi uninominali. Sia per la Camera sia per il Senato, l’elezione di un candidato di collegio, in virtù dello scorporo, determinava per la lista o per le liste ad esso collegata/e una perdita di voti ai fini dell’assegnazione proporzionale dei seggi. Nella pratica, alla Camera, l’effetto compensativo della quota proporzionale è stato eluso dalle cosiddette “liste civetta” a cui si collegavano i candidati dei collegi uninominali al fine di evitare di scaricare la loro vittoria sulla lista effettiva di appartenenza nella quota proporzionale. Quindi dai voti delle liste civetta venivano sottratti i voti dei candidati vincenti ad esse collegati. Le liste civetta sono comparse per la prima volta nelle elezioni del 2001, sia da parte del centrosinistra (coalizione dell’Ulivo) con la creazione della lista paese Nuovo, sia da parte del centrodestra (coalizione della Casa della Libertà) con la creazione della lista Abolizione dello Scorporo.
Tab. 1: Camera dei Deputati (Legge n. 277 del 1993)
Anni e numero di elezioni |
Formula elettorale |
Grandezza media della circoscrizione |
Numero delle circoscrizioni |
Soglia legale |
Struttura della votazione |
Allocazione seggi |
1994-2001 (3)
|
Plurality |
1 |
475 |
|
Due voti in due schede, quindi possono essere disgiunti. Un voto va ad un candidato nel collegio uninominale. Il secondo voto viene attribuito ad una lista nella circoscrizione; non è ammesso il voto di preferenza, trattandosi di liste bloccate |
Separazione parziale tra i due livelli per la presenza dello scorporo parziale[1] |
Quoziente naturale e resti più alti |
155 |
1 |
4% naz. |
Tab. 2: Senato (Legge n. 276 del 1993)
Anni e numero di elezioni |
Formula elettorale |
Grandezza media della circoscrizione |
Numero delle circoscrizioni |
Soglia legale |
Struttura della votazione |
Allocazione seggi |
1994-2001 (3)
|
Plurality |
1 |
232 |
|
Voto unico. L’elettore che vota un candidato in un dato collegio contribuisce sia alla sua elezione nel collegio sia al suo eventuale recupero in sede proporzionale nel caso in cui questi non venga eletto nel collegio stesso. Inoltre è prevista la possibilità di candidature indipendenti |
Separazione parziale tra i due livelli per la presenza dello scorporo totale[2]. Valle d’Aosta e Molise non hanno seggi proporzionali |
D’Hondt |
83 |
20 |
Soglia di fatto che varia a livello regionale. Essa dipende sia dall’effetto dello scorporo sia dal numero dei partiti e dalla distribuzione dei voti tra le liste perdenti |
Vediamo, con due esempi ad hoc, come avveniva il meccanismo di assegnazione dei seggi nel sistema elettorale misto italiano.
Italia: il meccanismo dello scorporo[3] alla Camera dei Deputati
Circoscrizione X; seggi da attribuire 12 (di cui 3/4, cioè 9, in collegi uninominali e 3/4 da attribuire col metodo proporzionale)
Collegi |
Candidati del Partito A |
Candidati del Partito B |
Candidati del Partito C |
Voti da scorporare |
Collegio n. 1 |
21.000 |
60.000 |
19.000 |
25.000 |
Collegio n. 2 |
26.000 |
68.000 |
6.000 |
26.001 |
Collegio n. 3 |
29.000 |
30.000 |
41.000 |
30.001 |
Collegio n. 4 |
39.000 |
28.000 |
33.000 |
33.001 |
Collegio n. 5 |
34.000 |
35.000 |
31.000 |
34.001 |
Collegio n. 6 |
20.000 |
10.000 |
70.000 |
25.000 |
Collegio n. 7 |
45.000 |
20.000 |
35.000 |
35.001 |
Collegio n. 8 |
35.400 |
29.000 |
35.600 |
35.401 |
Collegio n. 9 |
80.000 |
15.000 |
5.000 |
25.000 |
Totale seggi |
3 |
3 |
3 |
|
Voti da scorporare |
93.002 |
85.002 |
90.402 |
|
Circoscrizione X: assegnazione dei 3 seggi proporzionali
|
Partito A |
Partito B |
Partito C |
Totale |
Quoz. Circ. |
Voti di lista al lordo dello scorporo |
329.400 |
295.000 |
275.600 |
900.000 |
631.594/3= 210.531 |
Voti da scorporare |
93.002 |
85.002 |
90.402 |
268.406 |
|
Voti al netto dello scorporo |
236.398 |
209.998 |
185.198 |
631.594 |
|
Seggi prop. |
1 |
1 |
1 |
|
|
Seggi magg. |
3 |
3 |
3 |
|
|
Italia: il meccanismo dello scorporo al Senato
Regione Y con 9 senatori da eleggere (3/4 in collegi uninominali, cioè 6, e 1/4 assegnati in ambito regionale col metodo proporzionale)
Collegi uninominali |
Candidati del Partito A |
Candidati del Partito B |
Candidati del Partito C |
Voti da scorporare |
Collegio n. 1 |
29.000 |
40.000 |
31.000 |
40.000 |
Collegio n. 2 |
34.000 |
30.000 |
36.000 |
36.000 |
Collegio n. 3 |
37.500 |
31.000 |
31.500 |
37.500 |
Collegio n. 4 |
27.000 |
43.000 |
30.000 |
43.000 |
Collegio n. 5 |
48.500 |
36.000 |
15.500 |
48.500 |
Collegio n. 6 |
29.000 |
35.000 |
36.000 |
36.000 |
Totale seggi |
2 |
2 |
2 |
|
Voti al lordo dello scorporo |
205.000 |
215.000 |
180.000 |
|
Voti da scorporare |
86.000 |
83.000 |
72.000 |
|
Voti al netto dello scorporo |
119.000 |
132.000 |
108.000 |
|
Regione Y: assegnazione dei 3 seggi proporzionali
Divisori |
1 |
2 |
3 |
Seggi prop. |
Seggi magg. |
Partito A |
119.000 |
59.500 |
39.666 |
1 |
2 |
Partito B |
132.000 |
66.000 |
44.000 |
1 |
2 |
Partito C |
108.000 |
54.000 |
36.000 |
1 |
2 |
Totale seggi |
|
|
|
3 |
6 |
Roberto Brocchini
[1]Il quoziente elettorale nazionale è ottenuto sommando le cifre elettorali circoscrizionali di ciascuna lista. Queste ultime corrispondono al totale dei voti validi attribuiti alla lista detratto, per ciascun collegio uninominale in cui è stato eletto un candidato collegato alla lista stessa, un numero di voti (aumentato di una unità) pari a quello conseguito dal candidato giunto secondo in quello stesso collegio. Comunque lo scorporo non può essere inferiore al 25% dei voti necessari per la vittoria nel collegio.
[2]Si sottraggono dal totale dei voti validi attribuiti alle liste i voti del candidato vincitore nel collegio uninominale.
[3]Alla Camera dei Deputati lo scorporo era parziale, poiché venivano sottratti solo i voti che erano necessari per la vittoria nei collegi uninominali (ossia quelli del secondo arrivato più uno). Al Senato lo scorporo era totale in quanto venivano sottratti i voti del candidato vincitore. Dal punto di vista semantico sarebbe stato più appropriato chiamare tale meccanismo con il termine scomputo, che significa sottrarre, mentre scorporo significa suddividere.
Ultimo aggiornamento (Domenica 18 Dicembre 2016 16:00)